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Limiti e vantaggi: casi trattati con enucleazioni – terza parte

Introduzione

Dopo circa dodici anni di esperienza nel trattamento di svariati tipi di maleocclusione in dentatura mista con l’ausilio delle enucleazioni e più di cento casi trattati mi sento di condividere alcune personali conclusioni. Ho cercato di valutare l’efficacia di tale metodica sul maggior numero di patologie che vanno dalle classiche biprotrusioni con affollamento fino alle “famigerate” biretrusioni deep. Nello specifico ho selezionato casi di BIPROTRUSIONE, AFFOLLAMENTO, PROTRUSIONE MASCELLARE, CRESCITA ORARIA ed INVERSIONI DENTARIE che ho definito come intuitivi da programmare e semplici da trattare. Le SECONDE CLASSI DENTALI E SCHELETRICHE e le AGENESIE le ritengo un gradino meno abbordabili delle precedenti mentre i CANINI IMPATTATI, IPOPLASIA MASCELLARE ed ASIMMETRIE FACCIALI sono decisamente più complessi nella programmazione e meno prevedibili nel trattamento. I casi veramente border line, in quanto anti intuitivi in fase di programmazione e moderatamente rischiosi nel trattamento, sono le BIRETRUSIONI e le CRESCITE ANTI ORARIE. La sequenza terapeutica che generalmente seguo nel programmare un trattamento con enucleazioni prevede l’estrazione precoce dei D e dei C, il cui timing è assolutamente strategico, seguita dall’enucleazione più o meno precoce dei quarti o dei quinti. Ho raccolto i miei casi in tre sezioni che comprendono programmazioni intuitive, medie e difficili.

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