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Protocollo nella fotografia ortodontica

Introduzione

La fotografia in odontoiatria ha subito cambiamenti notevoli e importanti progressi nel tempo. Il passaggio dal sistema analogico al sistema digitale ha migliorato e semplificato modalità e metodiche dei sistemi di produzione, di analisi e di archiviazione della documentazione fotografica. Purtroppo nonostante i vantaggi e la diffusione di nuove attrezzature e di efficaci procedure di registrazione dei dati fotografici, per molti esistono ancora gli stessi problemi fotografici di un tempo. Il problema di ieri e di oggi è che nella maggior parte dei casi gli odontoiatri non ricevono corrette ed effettive conoscenze di fotografia clinica e scientifica. L’informazione fotografica per la professione sanitaria ha pochi testi. Non c’è da meravigliarsi se ancora oggi molti odontoiatri non documentano i loro casi clinici con la fotografia o al più “prendono qualche immagine fotografica” di scarso significato clinico. C’è chi lo fa con attrezzature inadeguate, o chi lo fa senza sufficiente conoscenza della tecnica fotografica, o ancora chi non conosce le procedure per inquadrare correttamente l’oggetto da fotografare, o chi da ultimo non ha idea di cosa vuol cercare e ottenere con una immagine fotografica. La qualità fotografica implica “il fare fotografia” e non “il prendere fotografie”. In ortodonzia la documentazione fotografica insieme ai modelli in gesso della dentatura e agli esami radiografici fa parte degli strumenti diagnostici di base per identificare problemi occlusali e pianificare gli eventuali trattamenti. Il protocollo fotografico in ortodonzia prevede che vengano eseguite fotografie extra-orali (fotografie del viso) e fotografie intra-orali (fotografie dei denti).

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